sabato 25 ottobre 2008

GIOVANNI BIANCONI PRESENTA "ESEGUENDO LA SENTENZA"

Giovedì 16 ottobre, alle ore 21, presso l'Almo Collegio Borromeo di Pavia, ho avuto il piacere di assistere alla presentazione del libro di Giovanni Bianconi Eseguendo la sentenza. Roma, 1978. Dietro le quinte del sequestro Moro. Alla presentazione hanno partecipato, oltre all'autore, Mino Martinazzoli (allora Presidente della Commissione inquirente per i procedimenti d'accusa), Virginio Rognoni (allora vicepresidente della Camera dei Deputati; subito dopo il ritrovamento del corpo di Moro, subentra a Cossiga al Ministero degli Interni) e Corrado Belci (allora deputato e direttore de Il Popolo, il giornale della Dc).
Belci, il primo ad intervenire, elogia l'opera di Bianconi per aver "riconnotato come tragedia" quel triste evento, mentre nei primi anni seguenti l'uccisione del presidente della Dc vi era un eccessivo "sensazionalismo nella pubblicistica", una "sovrabbondanza di tossine della dietrologia", che aveva tirato in ballo la teoria del "Grande Vecchio". Egli ricorda come Cabras, segreteria Dc, sosteneva con forza che il sequestro si inscriveva nel periodo storico particolare che stava vivendo l'Italia intera: lo stesso Belci, ora più lucido, appoggia questa tesi, affermando che "non si può estrapolare il sequestro Moro dall'Italia di allora, con i morti che ci sono stati prima di Moro, nei 55 giorni del sequestro e dopo Moro, fino a Ruffilli, Biagi e D'Antona".
Apprezzamento per il libro giunge anche da Martinazzoli, il quale parla di una "ricostruzione corale", cioè una ricostruzione reale e veritiera di cosa accadeva in quei giorni, nella vita di tutte le persone normali, oltre che dei politici, degli intellettuali, ecc. Interessante l'interrogativo posto dall'ex segretario Dc: egli si chiede quanto e come ha contato il "modo di essere italiani" nell'affrontare la tragica vicenda, ricordando come molto spesso, per noi, "l'immaginazione va oltre la realtà". Viene inoltre ricordato come il modo di comportarsi di Moro racchiude tutto il suo modo di fare politica, un uomo grande anche nel momento difficile. Martinazzoli conclude dicendo che si può ricavare qualcosa dal sequestro Moro "non archiviando il caso" (come hanno sostenuto Fassino e Ingrao), ma tenendo aperta la questione.
Rognoni, infine, si limita a ricordare quei giorni, certamente tremendi e angoscianti, oltre che quelli ancora più difficili da Ministro degli Interni in un momento in cui non poteva sicuramente delicato; sottolinea, inoltre, come dal libro traspare l'atteggiamento di "immobilismo dello Stato", la linea "nè con lo Stato, nè con le Br", ossia la linea dura che la Dc aveva deciso di portare avanti, che Bianconi contesta non essere sempre stata tenuta.




ESEGUENDO LA SENTENZA.
Roma, 1978. Dietro le quinte del sequestro Moro

Giovanni Bianconi

Einaudi Stile libero

€ 17,00


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