giovedì 17 gennaio 2008

IL PRESIDENTE SULLA SITUAZIONE GIOVANI

Il presidente dell'Associazione Culturale La Barbatella, Lorenzo Vigo, risponde ad alcune domande di Simone Delù (La Provincia Pavese) riguardo la situazione giovani a Casteggio, dopo il verificarsi nel corso dei mesi di alcuni atti vandalici (numerosi petardi a Capodanno con conseguente disturbo della quiete pubblica, schiamazzi notturni anche in altri periodi notturni, mura imbrattate con vernice spray, altà velocità su strada).


A tuo parere, come si è arrivati a questa situazione? Cos'è mancato ai giovani (non a tutti, va specificato) che ora cercano di 'riempire' compiendo certi gesti?


Prima di tutto è importante, come accennava lei, non generalizzare, ma è evidente che qualcosa che non va all’interno del mondo giovanile c’è. Essendo giovane, in mezzo ai giovani, certe volte mi sembra di percepire una sorta di passività, scarso interesse per ciò che li circonda e una inevitabile tendenza ad isolarsi dal contesto sociale. Si è diffuso, in alcuni gruppi, un atteggiamento del “tirare a campare” che a lungo andare annoia e da qui il passo per ritrovarsi in una brutta situazione è più semplice di quanto ci si possa immaginare. A mio parere questi ragazzi, anche giovanissimi, sono poco motivati, vivono in una realtà preconfezionata e raramente sentono il bisogno di spendersi per costruire qualcosa, non si rendono conto che devono essere protagonisti di questo mondo.
Non penso ci sia una causa ben precisa di tutto questo malessere, ma sicuramente questa è una società che coccola troppo i suoi ragazzi, concedendo loro tanto e non chiedendo quasi niente in cambio; mancando doveri e responsabilità vengono facilmente meno le motivazioni.


Come dovrebbe comportarsi il mondo degli adulti dinnanzi a certi comportamenti? Meglio adottare un atteggiamento repressivo oppure educativo?

Il mondo degli adulti deve essere estremamente attento ai suoi ragazzi, la disattenzione spesso è fatale; c’è bisogno di valori importanti e di una vecchia e salutare disciplina che ormai si è persa; senza regole e paletti molti ragazzi si trovano allo sbaraglio. Per quanto riguarda i metodi io non parlerei di repressione quanto di “punizione educativa” poiché è importante che non passi il concetto dell’impunità solo perché si è giovani e inesperti: però attenzione, non demonizziamo ogni situazione, altrimenti si rischia di fomentare un clima di scontro e di sfida controproducente. Ho trovato lodevole la decisione del sindaco di Casteggio, avv. Manfra, di non denunciare i ragazzi protagonisti dei vandalismi di Capodanno, ma di concordare con le famiglie punizioni educative che hanno permesso loro di riflettere sugli errori commessi.
Sono più che convinto che questo mondo, questa società dove noi giovani viviamo vada costruita giorno per giorno anche con il nostro contributo.


A tuo parere cosa si dovrebbe fare per invertire una tendenza che può sembrare preoccupante, in pratica di cosa hanno bisogno i giovani?

I giovani vanno coinvolti. Le istituzioni, le scuole, le parrocchie, le associazioni che operano sul territorio devono impegnarsi a fornire loro stimoli e nuove sfide, soprattutto nell’ambito extrascolastico. Troppo spesso vedo giovanissimi passare interi pomeriggi nei bar o a spasso per il paese. Così le bombolette, i petardi o peggio le corse in macchina per le vie del centro diventano le occasioni di divertimento. Penso che la vera sfida sia incanalare le risorse di questi giovani in un progetto costruttivo, proporre attività e occupazioni che incontrino il loro interesse e sostenerli. Instaurare un rapporto confidenziale tramite un dialogo serio e paritario è fondamentale per capire cosa cercano e cosa vogliono da questa società.

Con la lista civica “Giovani per Casteggio” e successivamente con l’associazione “La Barbatella”, un gruppo di amici ha deciso di dar vita ad un percorso costruttivo, in cui i giovani siano protagonisti della vita sociale della comunità. A mio avviso è necessario insistere, trovare idee, promuovere iniziative e proporle ai ragazzi; sicuramente ci saranno dei risultati!

Io e gli amici della Barbatella siamo sempre a disposizione di ragazzi e ragazze interessati alle nostre attività e a chiunque volesse contattarci.

Vorrei concludere con un appello ai giovani invitandoli a ideare, progettare, costruire il loro futuro: da una piccola idea si può ottenere tanto; è fondamentale essere protagonisti!



Vista la giovane età della Barbatella, abbiamo sempre un occhio sui giovani, sui loro problemi e le loro richieste. Chiunque abbia spunti nuovi da aggiungere non esiti e lasci un commento a questo post: solo dialogando e scambiandoci le proprie opinioni possiamo crescere!

mercoledì 2 gennaio 2008

QUOTA 200




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